Carabazzata di Messisbugo
Cristoforo di Messisbugo era un amministratore della Corte Estense nel ‘500 diventato famoso per la sua arte di “maestro di cerimonia”. Di famiglia originaria delle Fiandre, Messi detto Sbugo (come si legge in documenti autografi) è infatti famoso per il libro “Banchetti, composizioni di vivande et apparecchio generale”, un vero e proprio trattato di costume e una miniera di notizie sul cibo, con preparazioni a volte elaborate e spettacolari, che ben degnamente figuravano nei banchetti di corte. L’autore, dopo la premessa che non spenderà «tempo a descrivere minestre d’ortami e legumi […] che son cose da vile femminuccia», propone sopratutto piatti a quel tempo considerati d’alta cucina. Cristoforo rielabora e inventa ricette, fissa e raffina quelle popolari, adattando ai prodotti locali quelle forestiere ed esotiche.
Tra queste, la cosiddetta Carabazzata una minestra a base di cipolle e scorza di melone o zucca che fu offerta al “desinare che fece il Magnifico Conte Bonifacio Bevilaqua, a Lazagallo di Sabbato alli 8 di Settembre 1531, il giorno della natività della gloriosa vergine” per 20 ospiti.
Anche l’autore de IL PANONTE, Dottrina singolare di Domenico Romoli, a metà del 1600 si occupa dell’officio del Scalco e del condimento di ogni vivanda, e propone la Carabazzata di Melloni, bottarga e savor di noci.